COSCIONI, DUE ANNI DOPO. MA LA BATTAGLIA CONTINUA
valore, senso, verità del mio, del nostro passato, del presente e del futuro, indispensabili ed indissolubili, valore politico tout court»; se è così, e se la battaglia da lui intrapresa, ha reso consapevoli, coscienti, partecipi tante persone, va anche detto che è ben lontana dall`esser conclusa: la battaglia di etica civile che ha preceduto la morte di Luca è tutt`altro che finita.
Cos`abbia rappresentato e costituito Luca è ben descritto e sintetizzato nelle parole del premio Nobel per la letteratura José Sara- mago: «Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall`attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito nuova forza». Ecco, Luca è stato – è ancora – questo: nuova forza, in attesa che si facesse giorno. Ha dovuto, abbiamo dovuto, pagare dei prezzi incredibili, un ostracismo feroce: ricordate? Non più di qualche anno fa, ad accordo elettorale praticamente già stipulato, tra radicali e le forze del centro sinistra, tutto andò a monte: ci venne chiesto di rinunciare a una lista con il suo nome, perché il nome di Luca faceva paura, turbava, non si doveva fare; la sua storia, le sue idee, la sua e nostra lotta non si dovevano conoscere.
Oggi come due anni fa, siamo costretti a denunciare la campagna neo-oscurantista e la sistematica, proterva manipolazione dell`informazione, del duopolio Rai-Mediaset in merito alle questioni della vita e della morte. C`è una realtà nascosta, colpevol- mente ignorata, che viene pervicacemente negata. Una realtà fatta di storie di persone che soffrono, vivono nel dolore, e nel dolore troppo spesso, sono lasciate morire. E una realtà «silenziata», in nome di un`opinione, di una fede, di un`ideologia.
Non è certo un caso che sui lavori del VI Congresso dell`Associazione Luca Coscioni che si è svolto a Salerno giorni fa, con la presenza di tanti malati, scienziati, ricercatori e politici, sia calata una ferrea, impenetrabile cortina di silenzio. Una censura grave.
Ora una singola censura si può comprendere, può avere una qualche spiegazione. Quando la censura è ripetuta, però, si trasforma in vero e proprio ostracismo. Di fatto si negano e si tentano di eliminare temi dal confronto pubblico e politico, si tenta di annullare una forza politica capace di ascoltare le istanze di quanti, muti sono lasciati senza voce, immobili sono segregati tra le mura domestiche. Anche così si colpi- scono al cuore i diritti individuali delle persone e la loro possibilità di poter scegliere in modo informato e responsabile. Senza l`ostracismo, la disinformazione, la deformazione sistematica potrebbe accadere l`incredibile e l`inaudito, come peraltro accaduto il giorno della morte di Luca. L`Italia ha conosciuto Luca Coscioni. Solo allora.
Forse dovremmo prima o poi trovare il modo di fame un consuntivo, una sintesi politica: non foss`altro per non smarrime la memoria e garantirne la conoscenza, non episodica. Luca era fiero di appartenere a un corpo politico che sebbene i mezzi, le risorse e le forze sempre esigui, è riuscito a fare tanto davvero tanto. Ma quello che ci attende è ancora un lungo e non facile cammino, ci attendono giorni e sfide che chiederanno tutto l`impegno, il rigore e la determinazione di cui, Caro Luca, eri straordinariamente capace. Grazie.
Presidente di Radicali Italiani
Co-presidente dell`Associazione Luca Coscioni
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