Biotestamento il Pdl rifiuta le modifiche
Biotestamento, il Pdl chiude è scontro con l´opposizione
Si torna al testo del Senato. Dissenso dei finiani
Roccella: “È un buon testo frutto di ampio dibattito, è non vuole essere un no a Fini”
Binetti allineata al Pd. “Non c´entra nulla Bersani, voterò sempre a favore della vita”
Biotestamento: nessuna modifica. Alla Camera si riparte dal testo del Senato. Il Pdl fa quadrato e il Pd insorge e accusa: «volete lo scontro». Persino la teodem Binetti ha votato contro l´imposizione della maggioranza sulla legge.
ROMA – Il centrodestra chiude al dialogo sul biotestamento: alla Camera, dopo tre mesi di audizioni e confronti, si riparte dal testo approvato in Senato, quello in cui si prevede la cosiddetta “norma Englaro”, l´obbligatorietà cioè di alimentazione e idratazione artificiale nel fine vita. «Un atto di arroganza e di miopia» per il Pd. «Un fatto grave» anche per Fabio Granata, vicino a Gianfranco Fini. Era stato infatti proprio il presidente di Montecitorio a denunciare il rischio di «Stato etico» e a chiedere un nuovo inizio. Per i finiani è quasi una provocazione nel clima di tensione che si respira dentro la maggioranza di governo. E annunciano l´offensiva alla prima occasione utile, ovvero riproponendo «in aula sotto forma di emendamenti le proposte che avevamo formulato in commissione per garantire in forma estremamente equilibrata la possibilità di biotestamento. Si tratta di una battaglia di civiltà e di una rivendicazione di libertà di coscienza sui temi eticamente sensibili».
Scontro ieri tra Pd e Pdl in commissione Affari sociali quando Domenico Di Virgilio, il relatore, ha annunciato la linea dura. «A sorpresa – spiega Livia Turco, ex ministro della Sanità nel governo Prodi – perché era stata annunciata nessuna chiusura: è stata allora una presa in giro del lavoro parlamentare di tre mesi. Così la destra ha deciso di riproporre lo scontro, mentre il Pd ha detto no in modo compatto». Paola Binetti, teodem e rutelliana, benché abbia più volte dichiarato che avrebbe detto sì al testo del Senato, questa volta si allinea. Per non dispiacere il neo segretario Bersani? «Non c´entra nulla Bersani, voterò sempre a favore della vita. Ma non mi aspettavo che Di Virgilio facesse questa stessa proposta ora. Tre mesi fa avrei votato sì, ma dopo tre mesi di esame no…». Ne approfitta il capogruppo Pdl in commissione, l´ex socialista craxiano Lucio Barani: «L´opposizione post-comunista ha votato contro e colpisce l´atteggiamento dei teodem e della Binetti, viene da pensare che il primo effetto della segreteria Bersani è la vittoria del socialismo di stampo sovietico che mortifica il dibattito in una moderna epurazione». Tra Barani e Turco si alzano i toni.
Il Pd accusa il governo di volere blindare il testo, per ingraziarsi il Vaticano. Il sottosegretario Eugenia Roccella dice che no, «nessuna proposta di legge all´esame del Parlamento è blindata, però questo è un buon testo». È un modo per sbattere la porta in faccia anche a Fini? «Non è un “no” a nessuno, però c´è stato molto dibattito durante la prima approvazione in Senato». «È un gioco sporco sulla pelle dei malati», taglia netto la radicale Maria Antonietta Farina Coscioni. I dipietristi parlano di un «atto di arrogante chiusura». Il relatore Di Virgilio si difende: «Giusto riproporre il lavoro del Senato», ma lui stesso ammette modifiche. Tra quindici giorni la commissione si riunisce per discutere gli emendamenti: l´opposizione ne presenterà a pioggia e darà battaglia. «È una scelta sbagliata e ingiusta» per Ignazio Marino. Prima della commissione il Pd aveva riunito i suoi deputati, idem il Pdl.
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