L’ACCORDO CON I RADICALI IRRITA L’ALA CATTOLICA

Il leader del Pd prova a calmare le acque, «un grande partito – osserva – per sua natura ha dentro di sè delle differenze. Serve una sintesi delle cultura. La politica è il luogo della sintesi: i partiti moderni sono così». Ma a un giorno dalla ratifica dell`intesa con Marco Pannella e a quattro dalla convention di tutte le anime cattoliche del Pd, la chiave per questa sintesi non sembra semplice da trovare.

Oggi è ormai certo che i radicali diranno sì al Pd. Ancora più chiaro dopo il «passo dì lato» di Sergio D`Elia che, in un intervento terminato con una standing ovation, spiega ai suoi che è pronto a non entrare nell`elenco del nove dirigenti candidati nelle liste del Pd visto che l`accordo va fatto e sul suo nome c`è un veto per i suoi trascorsi nel terrorismo rosso. Anche Emma Bonino si spende per il via libera all`accordo che «è l`unica ipotesi possibile» perchè l`altra via (quella di andare da soli) significherebbe «il tentativo della semplice testimonianza politica».

Ma il più determinato sembra ancora una volta Pannella, che diserta la riunione radicale. «E` assolutamente necessario – dice – stipulare l`intesa e stipularla subito. II rischio è quello di trascinarla esposta a tutti i venti e i miasmi del regime e della realtà italiana». In particolare di chi, come la senatrice teodem, Paola Binetti, ha parlato dei radicali come di una «metastasi di un tumore» per la vita del potere che intreccia i suoi rapporti tra le due sponde dei Tevere.

In effetti in un`intervista al Giornale la Binetti si dice «perplessa, smarrita e preoccupata per l`intesa con i radicali» e in più attacca la scelta di Veltroni dì mettere in lista l`oncologo Umberto Veronesi (candidatura invece salutata con molto favore dal Pd), che giudica «una medaglia a due facce» perchè «in lui c`è tanto dell`uomo di cura, quanto dell`uomo che ha assunto posizioni in netto contrasto con la cultura cattolica». Quanto poi all`ipotesi che Veronesi diventi ministro della Sanità, sarebbe «inaccettabile» per la senatrice teodemn.

Se poi il messaggio non fosse chiaro ci pensa una nota di Scienza e Vita, associazione di medici cattolici alla quale appartiene anche la Binetti, a spiegare che «se un grande medico, ma anche sostenitore dell`eutanasia coane Veronesi, viene candidato con tutti gli onori, c`è davvero da temere sulla tenuta di una categoria importantissima come quella medica».

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