SCANDALO NIGUARDA: E’ L’ENNESIMA CONFERMA DI COME SIA URGENTE E NECESSARIO RIFORMARE LE PROCEDURE DI SELEZIONE E I CRITERI DI SCELTA DEI RESPONSABILI DELLE AZIENDE OSPEDALIERE.

“Appalti irregolari”, “nomine illegittime”, “consulenze anormalmente elevate”. E’ un quadro a tinte fosche quello che emerge dal dossier su appalti e incarichi d’oro relativi all’ospedale milanese Niguarda,  redatto dai servizi ispettivi di Finanza pubblica, e inviato al ministero
dell’Economia. Non è mio compito, evidentemente, accertare e stabilire le responsabilità amministrative e – probabilmente – penali in ordine a quanto accertato dai servizi ispettivi.

Si tratta comunque di una vicenda emblematica, da cui è doveroso trarre conseguenze politiche. Si ripropone l’urgenza e la necessità di porre mano a una riforma delle procedure di selezione dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, in modo da poter garantire il massimo della trasparenza possibile.

Per questo il 29 aprile scorso assieme ai miei compagni radicali alla Camera ho presentato una proposta di legge, che si prefigge di riformare le procedure di selezione e i criteri di scelta dei responsabili delle varie aziende ospedaliere.

E’ una proposta che scardina completamente l’attuale meccanismo perverso delle “nomine”, e si propone un meccanismo di selezione dei manager che avrebbe conseguenze positive e benefiche sull’intera struttura di comando delle aziende sanitarie locali e ospedaliere. Per questo è importante che la mia proposta di legge venga integralmente recepita e approvata in tempi rapidi. La sistematica e brutale occupazione da parte della partitocrazia di qualsiasi posto pubblico nel campo sanitario, così come emerge dalla vicenda Niguarda,  comporta una situazione insostenibile per i costi e lo sperpero di pubblico denaro; inaccettabile per le disfunzioni che vengono pagate dal cittadino; e ingiusta sotto il profilo etico, se è vero come è vero che si viene nominati non in base alle capacità manageriali e al merito, ma appartenenza e fedeltà politica.

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