Mozione bipartisan per tutelare i diritti dei Down

Le persone Down sono gli unici disabili ai quali viene fisicamente impedito di salire su giostre e attrazioni. Succede a Gardaland, dove vengono sistematicamente discriminati da solerti addetti che li individuano facilmente per i loro caratteristici tratti somatici. Alla vigilia della Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, il 10 ottobre, l’ennesimo episodio del 25 agosto ai danni della piccola Rosa, 8 anni, costringe al contrattacco le associazioni del coordinamento CoorDown.

In due mosse: una interrogazione parlamentare al governo, prima firmataria la deputata radicale del Pd Maria Antonietta Farina Coscioni, sottoscritta da 51 deputati, tra cui anche parlamentari di Udc, Pdl, Lega e Fli (sullo stesso tema anche la mozione dell’Udc, prima firmataria Paola Binetti.); e una doppia azione legale – una causa civile e una denuncia penale – del padre della bambina, magistrato e presidente dell’associazione Pianeta Down. «In altri parchi in cui sono presenti attrazioni analoghe – afferma l’onorevole Farina Coscioni come Mirabilandia in Italia, ma anche Eurodisney a Parigi o Disneyland negli Stati Uniti, non sussistono tali divieti e le attrazioni più adrenaliniche sono solo talvolta “sconsigliate”, per cui la valutazione viene fatta dall’accompagnatore». Non solo: «Altre disabilità intellettive, le cardiopatie, o i problemi ossei – aggiunge la deputata – non sono in nessun modo individuabili dall’esame sommario degli addetti all’attrazione e questo vanifica all’origine la motivazione addetta dalla direzione del parco circa le misure di sicurezza». Dopo l’esclusione di Rosa, Pianeta Down ha raccolto la denuncia di un altro caso analogo il 10 ottobre. Prima, decine di altre segnalazioni nel corso degli anni. «Siete voi che vi ostinate a portarli qui», avrebbero detto l’ultima volta gli addetti alla mamma del bambino escluso.

Ad agosto dunque a Rosa viene impedito di salire sulla Monorotaia, dove peraltro era già stata. Dopo una lunga fila, la famiglia viene fermata. E l’attrazione bloccata per tutti finché Rosa non è costretta a rinunciare, trapianti, delusione, umiliazione.«Diversamente da tanti che hanno abbassato la testa e sono andati via col loro dolore – racconta il papà di Rosa, Aldo Aceto – io non ho accettato di tacere. Sappiamo che questi ragazzi hanno bisogno di vivere la realtà che li circonda. Un down che si vede cacciato, a differenza dei suoi amici, subisce un danno incalcolabile».

«Dopo diversi tentativi falliti per trovare una mediazione concordata con la direzione del parco, questa è l’unica strada possibile», sottolinea il coordinatore nazionale Sergio Silvestre riferendosi alle azioni legali. l’interrogazione bipartisan indicale precise violazioni di legge del comportamento discriminatorio del più grande parco italiano. La legge quadro 104/1992 per l’assistenza e l’integrazione delle persone handicappate prevede (articolo 23, comma 5) sanzioni per chi discrimina disabili nei pubblici esercizi. La legge 67/2006 per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, punisce (articolo 2) le disparità di trattamento verso i disabili. Senza dimenticare la legge 108 /2009 che ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Al governo i 51 deputati chiedono di «garantire la cessazione tempestiva» delle discriminazioni; di «effettuare un monitoraggio sull’accessibilità dei parchi di divertimento» per i disabili; di «promuovere un tavolo di confronto tra i maggiori parchi, le associazioni di costruttori e le associazioni». Farina Coscioni si appella a tutti i gruppi «perché nel prossimo ufficio di presidenza si calendarizzi il dibattito e il voto sull’interrogazione». «Non voglio soldi da Gardaland precisa Aceto – ma che si gestiscano diversamente i rapporti con la disabilità». Per Anna Contardi di CoorDown «così si offendono anche le famiglie dei Down, considerate “handicappate” perché non in grado di decidere cosa è bene per i loro figli».

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