E oggi al Roma toma ad aprirsi la partita Sull’Aía
Si riunirà questa mattina, nella sede del ministero dell’Ambiente, a Roma, la commissione Ippc-Aia, per definire il piano di lavoro al fine di giungere alla revisione dell’autorizzazione integrata ambientale per l’Ilva di Taranto entro il 30 settembre prossimo. «Alla riunione – si legge in una nota del ministero dell’Ambiente – parteciperanno anche i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, del ministero della Salute, dell’Ispra, della Regione Puglia oltre che dell’Ilva. La nuova autorizzazione, come ha avuto modo di spiegare Clini nel corso del vertice di Taranto di venerdì, avrà come riferimento anche le prescrizioni formulate dal gip per la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni». Ma che quella di Taranto sia una «situazione impegnativa e complessa» è chiaro a tutti. Con queste parole si è espresso il presidente del Consiglio, Mario Monti, avvicinato dai giornalisti in occasione del meeting di Rimini. Secondo il premier, «ambiente e lavoro possono avere una convivenza difficile, ma le questioni ambientali possono diventare un fattore di sviluppo, come nel caso della “green economy”».
Ma la vicenda di Taranto continua ad accendere polemiche ad ogni livello. «Perché tra i ministri che sono accorsi (finalmente) a Taranto, il ministro Balduzzi non c’era? A cosa si deve questa formale esclusione da un dibattito che è divenuto pubblico solo e soltanto a seguito di una questione sociale chiamata salute e che, in quanto tale, è di interesse della magistratura? » Se lo chiede il deputato radicale Maria Antonietta Coscioni a proposito della vicenda Ilva. «Tutto il mondo discute, dibatte, sia pure con grave ritardo, di quella vera e propria “bom – ba” devastatrice costituita dall’Ilva di Taranto. “Bomba” – ricorda Coscioni – denunciata da Pannella sin dai primi anni ’80 e attraverso diverse interrogazioni parlamentari e specifiche iniziative politiche, e di cui finalmente si è acquisita consapevolezza, grazie all’intervento di alcuni magistrati che hanno applicato la legge. C’è tuttavia una vistosa esclusione, che va sottolineata e di cui va chiesto conto. Il ministro della Salute Balduzzi, infatti, viene escluso dai tavoli governativi, parlamentari, politici, istituzionali in genere eppure tra i suoi compiti vi è anche quello di interventi per la tutela della salute degli abitanti di Taranto.
Esclusione anche della Commissione Affari Sociali della Camera, che istituzionalmente si occupa di salute, medicina e politiche sociali, e che non risulta tra le convocatrici dell’audizione del ministro dell’Ambiente Clini, e lascia che la questione Ilva sia di esclusiva competenza delle commissioni Attività Produttive e Ambiente. Perché? La vicenda ha certamente implicazioni legate al lavoro e alla produzione; ha sicuramente un enorme impatto ambientale. Ma con la sua quantità di tumori accertati e che verranno, la bomba Ilva dovrebbe essere anche competenza e materia di lavoro per la commissione Affari Sociali, in tema di salute».
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