VIRUS h1n1: QUANTO COSTANO I 24 MILIONI DI VACCINI? PERCHE’ IL GOVERNO HA NEGATO LE INFORMAZIONI RICHIESTE ALLA CORTE DEI CONTI? QUINDICI DOMANDE IN ATTESA DI RISPOSTA.

E’ vero che in caso di inadempienza delle date di consegna, non sono previste penalità verso l’inadempiente? E’ vero che il ministero della Salute sarebbe rimborsato per danni causati a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, ma non sembra possibile stabilirne l’esistemnza?

Ho presentato un’interrogazione in quindici punti in cui chiedo che su questa vicenda sia fatta urgente chiarezza. Trovo sconcertante e inaccettabile che il Governo abbia rifiutato alla magistratura contabile la documentazione richiesta.

 

 

Segue testo dell’interrogazione

Al Presidente del Consiglio, al ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, dell’Economia e delle Finanze, per sapere se sia vero:

1) che gli accordi di fornitura stipulati dal Governo con la multinazionale farmaceutica Novartis a proposito del vaccino del virus H1N1, a cominciare dal costo dei 24 milioni di dosi commissionato, sono – come riferisce “Il Corriere della Sera” del 15 ottobre 2009 nell’articolo del giornalista Mario Sensini, “avvolti nel mistero più totale”, anche se secondo indiscrezioni ammonterebbe a circa 200 milioni di euro;

2) che neppure la Corte dei Conti, pur avendo sollevato in sede di controllo più di qualche dubbio e riserva, è riuscita a fare luce sui costi e gli stanziamenti;

3) che il visto della Corte dei Conti per la necessaria registrazione dell’atto è arrivato perché il provvedimento, emanato a seguito di Ordinanze del Presidente del Consiglio che prevedono una lunga serie di deroghe alla normativa, è stato ritenuto “al di fuori degli ordinari schemi contrattuali”, e motivato da caratteri di “eccezionalità” e di somma urgenza”;

4) che nonostante il rilascio del visto, i magistrati contabili non hanno nascosto perplessità, a cominciare dalle premesse dell’accordo: “sicuramente particolare visto che aveva per oggetto un prodotto, il vaccino Focetria autorizzato solo recentemente dall’Unione Europea, e che al momento della stipula non esisteva ancora”;

5) che sempre i magistrati contabili precisano che “l’esito delle ricerche, la capacità di sviluppare con successo il vaccino, i tempi di produzione, la qualità dell’inoculo virale e la capacità produttiva sono ancora in corso di definizione, la premessa sembra vanificare a favore di Novartis tutti i successivi vincoli contrattuali”;

6) che, ben due articoli del contratto, nota la Corte dei Conti, prevedono “la possibilità di mancato rispetto delle date di consegna del prodotto senza l’applicazione di alcuna penalità”;

7) che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sarebbe comunque “obbligato ad accettare il vaccino anche in assenza dell’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia”;

8) che in caso di mancata autorizzazione, sostiene la Corte dei Conti, le garanzie in favore del ministero non sarebbero “correlate all’esborso sopportato”; e il contratto sempre nel caso che la Novartis non ottenesse l’autorizzazione, obbligherebbe il governo a versare 24 milioni di euro “come partecipazione dei costi”;

9) che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, secondo la delibera della Corte, sarebbe rimborsato dalla società per danni causati a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, mentre in tutti gli altri casi, ad essere rimborsata sarebbe la Novartis; senza il cui accordo, come previsto dall’articolo 4 punto 2 del contratto, non sarebbe comunque possibile stabilire l’esistenza di questi eventuali “difetti di fabbricazione”;

10) che secondo l’Ufficio controllo della Corte dei Conti il contratto sarebbe “carente del parere di un organo tecnico in grado di attestare la congruità dei prezzi”;

11) per quali ragioni il contratto stipulato con la Novartis a proposito dei 24 milioni di dosi di vaccino del virus H1N1, è avvolto “nel mistero più totale” e non si renda noto il costo;

12) per quali ragioni si è negata alla Corte dei Conti la documentazione e le informazioni richieste;

13) se sia vero che la Corte dei Conti ha dato il visto d’acquisto pur rilevando perplessità in ben undici punti;

14) per quali ragioni si sia ritenuto opportuno di sottoscrivere un contratto nonostante contempli due articoli che prevedono “la possibilità di mancato rispetto delle date di consegna del prodotto senza penalità” per l’inadempiente;

15) se sia vero che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sarà rimborsato per danni causati a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, ma non sembra possibile stabilirne l’esistenza.

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