Sclerosi multipla e CCSVI: parte sperimentazione metodo Zamboni
La notizia “è stata confermata dalla professoressa Aurelia Guberti, presidente dell’ organismo cui è stato affidato il compito di valutare l’ affidabilità scientifica dell’indagine che coinvolgerà su tutto il territorio nazionale oltre 500 pazienti”. Il protocollo è organizzato in due fasi, dall’accertamento diagnostico alla “verifica dell’esito terapeutico dell’intervento cosiddetto di ‘liberazione’, che comporta la disostruzione di alcune vene della testa e del torace nei pazienti”. Nella battaglia per la terapia sperimentale per la cura della Ccsvi era scesa anche Nicoletta Mantovani, presidente onorario dell’Associazione CCSVI-SM. “Da ricerche e studi condotti dal professor Paolo Zamboni, chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara, risulta che un’alterazione del circolo venoso del sistema nervoso contribuisce alla patogenesi della sclerosi multipla; una condizione che il prof. Zamboni ha appunto chiamato CCSVI (insufficienza venosa cerebro-spinale cronica); ne sarebbero affetti circa il 95 per cento dei malati di Sclerosi multipla” è riportato in un comunicato di Maria Antonietta Farina Coscioni. L’intervento di angioplastica dilatativa sarebbe dunque benefico per i malati di Sm. Proprio tramite la sperimentazione si accerterà l’eventuale correlazione tra sclerosi multipla e Ccsvi.
Fonte: Italia News
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