Suicidio assistito, a La Nuda Verità Francesca D’Amico

La figlia del magistrato D’Amico a Radio Radicale, “perché mio padre è morto?” Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni Presidente dell’Istituto Luca Coscioni.

Non era malato di tumore, come forse credeva. Era, piuttosto, depresso, dopo un’accusa rivelatasi infondata, nell’ambito dell’inchiesta “Why not?”. Pietro D’Amico, procuratore generale a Catanzaro, muore nell’aprile del 2013 a Basilea (Svizzera), presso il centro “Life Circle-Eternal Spirit” a cui si è rivolto per il suicidio assistito.

L’autopsia e approfonditi esami di laboratorio escludono l’esistenza di quella grave patologia dichiarata da alcuni medici italiani, e asseverata da medici svizzeri.

Un errore clamoroso, errate diagnosi, che spingono D’Amico, già psicologicamente provato, a convincersi che l’unico modo per chiudere con dignità la propria esistenza è quello di ricorrere al suicidio assistito? O, peggio: i documenti sono stati falsificati ad arte, per poter appunto accedere alla clinica svizzera e suicidarsi? È quello che invano la famiglia di D’Amico vuole sapere. La magistratura italiana, ripetutamente investita del caso, non sembra intenzionata a occuparsi della vicenda; comunque la famiglia non ha notizia di alcuna iniziativa intrapresa per accertare i fatti.

Come mai? Perché?

Di questa sconcertante vicenda tratta la puntata di “La Nuda Verità”, la trasmissione condotta da Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni, e dal giornalista Massimiliano Coccia, in onda domenica 10 settembre alle ore 19.30 su “Radio Radicale”.

Ospite di Farina Coscioni e Coccia la figlia di Pietro D’Amico, Francesca, che ripercorre tutta la vicenda, e chiarisce come al padre siano state diagnosticate patologie inesistenti, siano stati redatti certificati medici falsi, e rivendica il diritto di sapere come sono andate davvero le cose.

Sullo sfondo di questa inquietante vicenda, i dilemmi e gli interrogativi di sempre che lacerano le coscienze sia laiche sia dei credenti: come e quando si ha diritto di interrompere la propria vita; quali i limiti, e quali i diritti; come esercitarli, e fino a che punto esercitare la propria autodeterminazione?

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