Down discriminati a Gardaland, interrogazione alla Camera

Nell’atto si definiscono opportune le norme di sicurezza che prevedono il divieto per le persone affette da ritardi mentali, problemi cardiologici, e motori, ma nella sindrome di Down questi tre fattori ha però una variabilità molto ampia: ci sono persone con sindrome di Down che guidano la macchina, che si laureano, e hanno un quoziente intellettivo nella media; numerose, inoltre, sono le persone che non hanno nessun problema di cuore, svolgendo addirittura attività sportive a livello agonistico, autorizzate dal certificato medico obbligatorio e non hanno nessun problema motorio; il ritardo mentale delle persone con sindrome di Down è variabile, e spesso sovrapponibile a quello di persone che non hanno nessuna evidenza fisica di questo ritardo, e a volte persino di persone che hanno un quoziente intellettivo nella media.

L’esclusione dovuta a possibile rischio cardiologico è quindi – scrive Farina Coscioni – discutibile e ingiustificato: molte persone Down notoriamente hanno fattori di rischio inesistenti o comunque minori di persone che non hanno nessuna evidenza fisico-somatica di questi rischi. “L’esclusione per una possibile deficienza motoria è da escludere, dal momento che la sindrome di Down in sé non comporta alcun problema motorio, e il paragone con le persone in carrozzella (anch’esse fermate a causa di un handicap che non possono nascondere), è, quindi completamente inappropriato”. Pertanto, per la parlamentare “si deve necessariamente concludere che le persone con sindrome di Down, a Gardaland, sono di fatto discriminate unicamente sulla base dei loro tratti somatici” e sono quindi necessarie iniziative per superare questa situazione.

Fonte: Affari Italiani

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