Congresso Associazione Coscioni: “E ora laiche intese”

Il significato del titolo dell’incontro di quest’anno – “E ora laiche intese” – è stato spiegato oggi dalla segretaria dell’associazione Coscioni, Filomena Gallo, durante il primo giorno di lavori del congresso.Secondo Gallo bisogna constatare che sulle grandi questioni dei diritti civili, definite “eticamente sensibili” occorrono convergenze trasversali, che siano veramente riformatrici: “Stiamo parlando dei diritti civili! Sono davvero impossibili le intese laiche? No. Conosciamo questo Paese e diciamo che sarebbero possibili e anche vincenti”.

“Ce lo dicono – ha proseguito la segretaria – le abitudini e la cultura del nostro popolo, che fu positivamente segnata dalle vittorie dei diritti civili negli anni ’70 e che non è stata modificata e piegata dai compromessi di potere degli ultimi decenni. Ce lo dicono i sondaggi, anche sugli argomenti che vengono considerati tabù dalle classi dirigenti, come quello dell’eutanasia”. Anche sul piano politico, ha sottolineato Filomena Gallo, è possibile registrare qualche timido ed incoraggiante cambiamento, come quello dell’on. Galan, “che potrebbe essere seguito in Forza Italia anche da qualun’altro”, nonostante le forti resistenze che comunque restano nel centrodestra.

Più grave, tuttavia, ha evidenziato Gallo, è il persistere di una linea esitante ed elusiva, perennemente indecisa e sostanzialmente opportunistica, in quella sinistra che dovrebbe essere maggiormente aperta su questi temi e a soluzioni laiche e di libertà. E più grave appare, allo stesso modo, l’indifferenza del Movimento 5 Stelle di Grillo, interrotta solo timidamente da sporadiche ed individuali iniziative dei suoi rappresentanti.

È nella Chiesa di Papa Francesco che invece, secondo Filomena Gallo, è possibile rintracciare un mutamento profondo del modo di rapportarsi con i fedeli e di trattare i temi dell’aborto, del divorzio, delle unioni tra persone dello stesso sesso, del ruolo della donna nella società. “Sentiamo finalmente attenzione e sensibilità diverse che creano una forma di distacco dal passato, e tutto ciò significa che è iniziato un dialogo reale” ha concluso la segretaria dell’associazione Coscioni.

Per Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, il vento è cambiato o, per lo meno, ci sono alcune battaglie che “possono non avere quel vento contrario che hanno avuto in questi anni”. Un vento contrario che dal ’96, ha ricordato Staderini, “è stato determinato dal Progetto Culturale che il presidente della Cei Camillo Ruini ha realizzato, in forza soprattutto dei 17 miliardi di euro che ha incassato dal ’90 ad oggi grazie all’8 per mille”.

Marco Cappato, tesoriere dell’associazione, ha posto l’attenzione sull’incredibile assenza di un reale dibattito pubblico sui temi che riguardano la ricerca scientifica e la libertà individuale: “Ancora oggi non c’è stato un dibattito serio, approfondito, in prima serata, sull’eutanasia, che non fosse legato al caso Welby o Englaro. Mai un dibattito che avesse dignità di dibattito politico tra favorevoli e contrari. Mai la possibilità di approfondire in modo equilibrato, sentendo le voci della scienza, la questione del caso Stamina, degli Ogm, della sperimentazione animale”.

“Mai – ha concluso Cappato – è stato possibile su questi temi, che sono il cuore dell’iniziativa della nostra associazione, avere l’aiuto di un dibattito serio ed informato grazie ai mezzi di informazione. Per questo abbiamo dovuto organizzarci, di fatto, come movimento clandestino”. Significativo è stato anche l’intervento di Sergio Lo Giudice, ex presidente dell’Arcigay e oggi senatore del Pd (iscritto all’associazione Coscioni). Lo Giudice ha garantito che vigilerà affinché la legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale conosca l’avvio dell’iter di discussione in Parlamento.

Il tema delle laiche intese, secondo il senatore democratico, consiste nel trovare nel paese e nel parlamento “la possibilità di un momento di dialogo”, all’interno di una cornice di laicità: “Perché se c’è un cosa che accomuna la legge 40, il tema dell’assistenza sessuale ai disabili, la gestazione per altri e l’eutanasia, è proprio l’incapacità del nostro Paese e della nostra cultura nazionale – e quindi anche del Parlamento – ad affrontare questi temi non sulla base di pregiudizi di tipo ideologico e confessionale ma mettendo in campo un’argomentazione razionale”.

Ad intervenire, attraverso un video, è stato anche Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri. Garattini si è detto deluso dal comportamento irrazionale ed emozionale che la classe politica italiana ha mostrato negli ultimi tempi nell’approcciarsi a questioni di carattere scientifico, ed emblematico, in questo senso, è stato il caso del metodo Stamina.

Un metodo – ha ricordato lo scienziato – privo di alcuna base scientifica nonché pericoloso (“Studi recenti indicano la possibilità che cellule staminali si trasformino in cellule tumorali”), ma in un certo modo accettato dal Parlamento attraverso la richiesta di una sperimentazione per la quale sono stati stanziati 3 milioni di euro. “Insomma – ha fatto notare Garattini – non si trovano 4 milioni di euro per non far pagare l’Imu agli enti di ricerca, ma se ne trovano tre per fare una sperimentazione priva di qualsiasi fondamento etico”.

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