CHI CANCELLA I TEST SUGLI ANIMALI UCCIDE LA LIBERTA’ DI RICERCA

Sono stati pubblicati in questi giorni i risultati dell’assegnazione dei fondi Europei per giovani ricercatori («Erc grants»): si tratta di fondi di notevole consistenza, intorno ai 2 milioni ciascuno, assegnati in base al programma presentato dal candidato ed al suo curriculum. L’idea alla base è fornire ai ricercatori che hanno conseguito da poco il dottorato la possibilità di iniziare un’attività scientifica indipendente. Per l’Italia i risultati di questa selezione sono stati disastrosi. I numeri parlano da soli: Italia 8 grants, Gran Bretagna 60 grants. La ricerca inglese avrà nei prossimi anni circa 120 milioni di euro, l’Italia 16.

Si potrebbe pensare che la ricerca inglese è tradizionalmente molto buona e che il paragone è ingiusto. Non è cosi. Ecco altre cifre: Germania 46, Israele 32, Olanda 26, Spagna 14. Ricordo: Italia 8! Battiamo il Portogallo 5, la Turchia 1 e anche Cipro 1. Solo pochi anni fa l’Italia competeva con Francia e Germania. Ora a mala pena compete con Grecia e Portogallo. Pregiudizi contro di noi? No. Ero in una commissione quella per le neuroscienze e posso assicurare che non c’è stata alcuna spinta nazionalistica da parte dei commissari. La colpa è tutta nostra. Cause? Molte. La prima senza dubbio il disinteresse verso la ricerca che ha caratterizzato tutti i governi dell’ultimo decennio.

Ma non c’è fine al peggio. In questi giorni il Parlamento doveva fare propria una direttiva europea sulla sperimentazione animale. Lo scopo della direttiva era di armonizzare la sperimentazione animale in Europa. Semplice. Invece no. Il Parlamento, invece di approvare in poche ore la direttiva europea, ha introdotto un nuovo articolo (il 13) che chiamarlo «irrazionale», come ha fatto recentemente Garattini in un accorato invito al governo per la sua soppressione, è un eufemismo. Esempi. La normativa europea limita la ricerca sui primati, se ci sono metodi alternativi. Il Parlamento legifera che si può fare, ma solo per la «salute dell’uomo (?)». Il significato è oscuro ma sufficiente per creare infiniti ostacoli alla ricerca.

Ma c’è dell’altro. E’ proibito fare ricerche sui tumori umani impiantati nei topi per trovare nuove cure (!). E’ proibito studiare le droghe in animali da esperimento (!). E la lista può continuare. Se invece della direttiva europea sarà approvato il «pastrocchio» italiano sarebbe la fine di larga parte della ricerca biomedica italiana. La prossima volta se battiamo Malta sarà un trionfo. Primo ministro Letta, ministro Carrozza e ministro Bonino, lei che ha sempre combattuto per la libertà della ricerca, impedite questo scempio.

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