Animali: Farina Coscioni, “chi dice no alla ricerca si batte per il medioevo”

– Redazione16 giugno 2012 – «Chi manifesta oggi contro la sperimentazione animale abbia l’onestà di riconoscere che si batte per un Medioevo fatto di ignoranza e oscurantismo, caratteristica di ogni inquisizione». Lo afferma in una nota Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni.

«L’Associazione Luca Coscioni per la liberta di ricerca scientifica – promette – si opporrà con tutte le sue energie» al disegno di legge che recepirebbe con nuovi vincoli la normativa europea. «Ricordo a quanti, più o meno in buona fede, si battono contro la sperimentazione animale, gabellandola per vivisezione – scrive Farina Coscioni – che l’alternativa è la rinuncia pura e semplice alla ricerca scientifica, l’ulteriore conseguente ‘esilio’ di scienziati e ricercatori, la fuga di ‘sapere’ e capitali verso altre nazioni, la condanna per migliaia di persone che grazie alla sperimentazione sul modello animale possono sperare che un giorno siano scoperti e prodotti farmaci in grado di curarli».

«La sperimentazione sull’animale è indispensabile in certi settori della ricerca – aggiunge – ed è complementare a quella che viene fatta con sempre più frequenza su colture di cellule in vitro». Farina Coscioni ricorda che «in Italia sono in vigore regole precise, e la situazione è costantemente monitorata attraverso continui e rigorosi controlli.

I timori e i ‘fantasmi’ evocati a proposito di Green Hill sono dunque completamente infondati». «Se le regole non sono rispettate, le si denuncino alla magistratura. E se le denunce risulteranno fondate, si puniscano i colpevoli.

Purtroppo assistiamo sempre più spesso ad atti di violenza nei confronti di strutture legali che praticano, sotto il controllo di una rigida legge, sperimentazione su modelli animali.

Questa violenza viene giustificata con il fatto che l’animale non può difendersi ed è la stessa giustificazione che si danno gli antiabortisti», osserva la deputata radicale. «Con il risultato evidente che i medici che rispettano le leggi sono additati come criminali e chi le viola o ne impedisce l’applicazione ritiene di fare il bene di tutti.

Si conoscono casi di medici abortisti perseguitati, picchiati o ammazzati, allevamenti di animali colpiti, intimidazioni a centri di ricerca. Violenza che non ha mai colpito medici antiabortisti o ricercatori su modelli di ricerca alternativi a quello animale».

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