Addio al testamento biologico. Il relatore sara’ Di Virgilio, ‘per il Magistero della Chiesa’
E’ quanto ha affermato Domenico Di Virgilio, medico e vicepresidente dei deputati della Pdl, nel corso di un’intervista all’Agenzia Radiofonica Econews, in merito al testamento biologico. Nella sua biografia, pubblicata sul sito www.domenicodivirgilio.it, il deputato scrive: “Come medico ho sempre lavorato con abnegazione … per affermare sempre di più i valori e i principi cristiani dettati dal Magistero della Chiesa”.
In merito al testo approvato in Senato, Di Virgilio sottolinea di “condividerlo, ma sono aperto ai contributi che verranno da un’assemblea come quella della Camera, che ha una sua autonomia, e tenendo presente i punti di riferimento, che sono tanti: la Costituzione, il Codice Deontologico dei medici, il Comitato Nazionale per la Bioetica, la Convenzione di Oviedo”. Sulla nutrizione artificiale, Di Virgilio osserva: “La mia posizione personale e’ che non si tratti di una terapia, per cui non si puo’ negare a nessuno”.
“Profittando dell’estate, il governo di centro-destra tenta l’ennesimo colpo di mano.
Anticipata da una intervista al quotidiano dei vescovi ‘L’Avvenire’, il ministro Sacconi conferma la volonta’ del governo di procedere a tappe forzate per quel che riguarda la legge sul testamento biologico”. Lo sostiene Maria Antonietta Farina Coscioni deputata radicale e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, che prosegue: “Il vicepresidente Ciccioli comunica che la prossima settima e’ previsto l’inizio della discussione in commissione Affari Sociali, senza aver licenziato alcunche’ in materia di terapie del dolore e cure palliative. In dispregio alle obiezioni che da tanta parte dello stesso centro-destra si sono levate, e valga per tutte quel che ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, Sacconi dice che il governo non e’ disposto a negoziare in alcun modo la questione relativa all’idratazione e all’alimentazione, considerati sostegni vitali e non terapie. Insomma, quello che viene considerato un caposaldo della nuova legge, restera’ inalterato. Per ora mi limito a osservare che la Conferenza episcopale ha letteralmente dettato quello che secondo il Vaticano dovrebbe fare, e cioe’ approntare una legge che eviti per il futuro nuovi casi Welby ed Englaro; e prontamente il governo si accoda”.
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