Vaccini: troppo caos in Italia

Ma il problema è anche un altro, viene inserita come vaccinazione obbligatoria la copertura per una malattia gravissima ma molto meno frequente oggi di un tempo, qual è la difterite, come all’epoca si faceva col vaiolo, mentre la vaccinazione contro il morbillo, malattia che ha una diffusione nell’età scolare, quasi capillare, viene lasciata al buon senso delle madri e dei pediatri.

Si capisce bene anche solo da questa semplice constatazione che ci troviamo di fronte ad uno di quei casi di distorsione dell’informazione, nel momento in cui se almeno la gente prevedesse meglio le conseguenze che può avere il morbillo in un bambino, chissà, forse, si regolerebbe meglio di conseguenza.

Si potrebbe a questo punto puntare su quella che in molti auspicano come armonizzazione della situazione vaccinale nel nostro Paes, ovvero, inserendo nei piani vaccinali malattie poco conosciute, ma non per questo meno rischiose come accade con il meningococco C e pneumococco nei confronti del quale era stata prevista nel piano nazionale vaccini 2008-2010 inserendo le vaccinazioni nei livelli essenziali di assistenza. Oltretutto, come del resto fa notare il parlamentare del PD, si dovrebbero evitare piani vaccinali territoriali sulla scorta di dati derivanti dai dati epidemiologici di ogni singola regione e per farlo, Maria Antonietta Farina Concioni, si chiede quindi quando verrà emanato il piano nazionale di prevenzione per le malattie esantematiche che “metta fine a quello che agli interroganti appare un caos vaccinatorio”.

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