Oncologia, il caso in Parlamento «Il ministroa vvii un’indagine»

 

I malati terminali oncologici costretti a lavarsi con spugne e bacinelle, la mancanza di privacy nel momento finale della vita delle persone, emersi dall’inchiesta del Gazzettino hanno sollevato lo sdegno di Maria Antonietta Farina Coscioni che si è rivolta al nuovo Ministro della Salute e alle competenti autorità con un’interrogazione urgente. La deputata radicale padovana eletta tra le fila del Pd, dopo la vicenda che ha condotto all’immobilità totale e alla morte il marito Luca, è particolarmente sensibile a questo tema e confida nel nuovo governo. «Si tratta di un episodio che presenta possibili aspetti di rilevanza penale – sottolinea – oltre che mostrare l’inquietante livello in cui può a volte precipitare la sanità italiana».

volontari Avapo, punto di riferimento per i malati di tumore, da anni ha fatto richiesta per ottenere delle docce e ha messo a disposizione i fondi per la ristrutturazione, ma solo tre mesi fa l’Ulss ha dato il suo nullaosta. Per la deputata Radicale e presidente onoraria dell’associazione Luca Coscioni “è una situazione intollerabile che non va tollerata ulteriormente”. C’è poi l’aspetto più penoso e inaccettabile, che riguarda i pazienti oncologici allo stadio terminale della malattia. Non esiste neppure una stanza del “commiato”, anche se potrebbe essere predisposta rapidamente. «Mi aspetto celeri chiarimenti da parte del ministro – conclude Farina Coscioni – e soprattutto un suo celere intervento e iniziative adeguate per sanare una situazione che definire vergognosa e incivile è poco». L’assessore regionale alla Sanità Lucio Coletto ha promesso una verifica «per provvedere a un intervento immediato se dovessero emergere problematiche di natura strutturale e operativa». Coletto ha anche annunciato che si sta approntando l’attuazione di 15 posti letto in strutture apposite nel venezia- no «proprio per l’accompagnamento a fine vita». Ma il problema della mancanza della privacy non appartiene solo al reparto di oncologia. Lì è più probabile che si verifichi l’evento finale, che però capita anche altrove: ad esempio dove sono ricoverate persone anziane o malati terminali, accanto a chi invece si trova nella stessa stanza solo per fare degli esami di routine. Il personale ridotto all’osso cerca di fare di tutto per alleggerire le situazioni di emergenza e per gestire i momenti più intimi del dolore delle famiglie, ma non sempre è possibile. Resta il fatto che talvolta non si riesce neppure a ottenere subito un paravento o una tenda per permettere un po’ di raccoglimento. Oppure viene interdetto l’accesso a una stanza ai parenti di un ricoverato perchè accanto al letto c’è un moribondo o una persona già morta e secondo la procedura bisogna attendere qualche ora perchè venga trasferita all’obitorio.

 

i commenti sul gazzettino

non esiste differenza

non esiste differenza tra ospedale di mestre ed ospedale di venezia…la “gestione” è sempre la stessa, il sig. Padoan dovrebbe rispondere di tutto ciò che non va all’interno dei due ospedali!!! Provate a cambiare il direttore generale e poi vediamo se la situazione migliora!!!!!!

commento inviato il 23-11-2011 alle 17:13 da tina

Che squallore.

La foto sembra quella di un vecchio magazzino. Invece di pensare al nuovo Palazzo del Cinema,dico a chi di competenza di rendere l’ospedale da incivile a Civile e rendere meno dolorosa la degenza a chi soffre. VERGOGNA. Ci hanno tolto tutti i servizi,per una prestazione ti trasferiscono da un paese all’altro,sono cose incredibili.

commento inviato il 23-11-2011 alle 16:52 da Romano

Sig.Cris

Meglio farebbe il sig.napolitano a pensare alla situazione sanitaria nazionale,spendere due parole per difendere noi Italiani che siamo nati,cresciuti,pagato le tasse,votato per questi farabutti di politicanti ( la Politica è un’altra cosa) che siedono su comode poltrone,pagati profumatamente,invece di nominare senatori a vita,mandare a casa quei dirigenti che abusano della loro posizione per vantaggi personali,trascurando i cittadini che altro non chiedono che un po di dignità e rispetto.
Come si può chiedere di dare la cittadinanza italiana ai figli degli extracomunitari se prima non viene riconosciuta e garantita a noi che siamo Italiani ? cosa avete in mente ? sostituirci tutti garantendovi i voti di questi poveri disgraziati ?!.
E’ una vergogna la situazione che viene denunciata dai Medici e dai famigliari dei pazienti,auguro a me stesso di non trovarmi mai in una sitauazione del genere,non riuscirei a garantire la sicurezza dei responsabili,e non scapperei dalle mie responsabilità.
Caro presidente pensi un po anche ai cittadini,non solo ai banchieri.

commento inviato il 23-11-2011 alle 11:45 da codice civile

A MESTRE NON C’E’ IL REPARTO DI DEGENZA ONCOLOGICA

Nel Mega Ospedale di Mestre non hanno nemmeno pensato di creare un reparto di oncologia , esiste solo il reparto per le cure di chemioterapia giornalierie dove i pazienti sono costretti ad aspettare ore, seduti in sala di attesa , l’arrivo del loro farmaco . E’ UNA VERGOGNA !

commento inviato il 23-11-2011 alle 10:58 da Cris

E Mestre ?

Non conosco la situazione “ringraziando Dio” ma a Mestre è uguale a Venezia ? non vorrei sembrare cinico,ma è mia opinione che non sia molto importante dove o come si muore,ma come si vive,abbiamo il diritto di essere trattati come esseri umani soprattutto da vivi.

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