L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica scrive al Garante della privacy Pizzetti
In particolare, lo studioso Andrea Boggio che ha pubblicato diversi contributi in inglese sul tema della regolamentazione dei dati personali nell’ambito alla ricerca biomedica, evidenzia che ““lo schema di autorizzazione – che autorizza “il trattamento dei dati personali idonei a rivelare lo stato di salute degli interessati, anche in assenza del loro consenso informato, per scopi di ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico” secondo le condizioni dettate nel provvedimento stesso – ammoderna il quadro di regolamentazione della ricerca in Italia portandolo al pari di molte altri nazioni che nel corso dell’ultimo decennio hanno adottato una impostazione simile””. Nonostante l’iniziativa del Garante arrivi in ritardo rispetto agli altri Paesi, in questo momento in cui la ricerca italiana necessita di uno sviluppo e di un adeguamento agli standard internazionali, l’ “iniziativa – scrivono nella lettera Gallo, Cappato e Boggio – ha il considerevole pregio di favorire ricerca biomedica che potrebbe aver un impatto positivo sulla vita di pazienti presenti e futuri. Pertanto essa va lodata e supportata”.
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