Se la Lombardia è fuorilegge. Senza piano sanitario
Ho presentato al riguardo un’interrogazione urgente: chiedo che il Governo nomini un commissario ad acta per l’approvazione del Piano Sanitario Regionale. A suo tempo il governo Berlusconi è prontamente intervenuto, e ha commissariato il governo della Sanità della regione Lazio. Non discuto l’opportunità e la necessità di farlo. Mi chiedo tuttavia perché analoga prontezza e solerzia non vi sia per la Lombardia. Perché in questo caso non si fa nulla? Eppure quello che è finora accaduto è letteralmente scandaloso; occorre interrompere quella che è – a tutti gli effetti – una clamorosa violazione delle leggi e delle norme esistenti, e tornare nei binari della legalità.
La situazione è questa: solo per sei dei quindi anni del “governo” Formigoni in Lombardia, si è avuta l’approvazione del piano sanitario regionale, nel triennio che va dal 2002 al 2004, e poi dal 2007 al 2009; una palese violazione di tutte le norme nazionali e regionali.
L’assenza di questo piano di fatto impedisce anche di capire a che punto sia il debito della regione, che – giova ricordarlo – nel 2008 si attestava oltre i trecento milioni di euro. Quello che per esempio non siamo in condizione di sapere è se oltre al generoso intervento previsto dalla Legge Finanziaria da parte del Governo, a parziale copertura del buco, ci siano stati altre analoghe azioni, e di che portata, per ripianare il disavanzo. La giunta regionale, in assenza del piano sanitario regionale procede a colpi di delibere e circolari, e può così eludere tutte le fasi di discussione, confronto, dibattito e controllo in consiglio regionale. Non è cosa irrilevante, se si tiene conto che la Sanità copre circa l’80 per cento delle spese del bilancio regionale, e fra qualche settimana si sarà chiamati a votare 8e dunque giudicare) chi ha governato la Regione, e decidere se merita o meno la nostra fiducia.
Si potrà obiettare che non si tratta di un caso isolato, e infatti nella mia interpellanza chiedo al Governo di attivarsi per accertare quali altre regioni siano inadempienti e “fuorilegge” come la Lombardia; e di provvedere con urgenza. Ma il caso lombardo è comunque emblematico e grave. La regione, dal punto di vista economico, è tra le più importanti; Milano è stata anche la “capitale” della regione “europea” per eccellenza: laica, aperta, tollerante. Oggi è teatro di una delle più aberranti politiche clericali: boicottaggio dell’aborto e della fecondazione assistita, seppellimento dei feti…la Lombardia di Formigoni ha regalato e continua a regalare all’Italia il peggio dell’ideologia proibizionista. Una vera e propria Vandea. Da fermare, finché si è in tempo.
Fonte: Notizie Radicali
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