FINANZIAMENTI RICERCA CELLULE STAMINALI: TERTIUM NON DATUR

“O il sottosegretario Fazio dice il falso, oppure a dirlo è il rappresentante della regione Toscana Enrico Rossi: tertium non datur. Fatto è che – come hanno denunciato tre ricercatrici di fama internazionale, le dottoresse Cerbai, Garagna e Cattaneo, le cellule staminali embrionali umane sono state escluse dal bando di finanziamento nel campo della biologia delle cellule staminali. Il sottosegretario Fazio sostiene che l’esclusione si deve alle pressioni esercitate dalle Regioni; il rappresentante della regione Toscana Enrico Rossi lo esclude. La dottoressa Cerbai inoltre adombra un sospetto grave: che  tutto ciò sia “frutto di compromessi avvenuti ad alto livello politico”.  
Occorre fare chiarezza e verità. Un fatto è certo: questo è l’ennesimo episodio che dimostra come l’Italia sia governata da una “filosofia” retrograda e medioevale, che in nome di un’ideologia mortifica e punisce la libertà di ricerca. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente ai ministri della Sanità e della ricerca scientifica con la quale sollecito e auspico una risposta chiarificatrice”.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE URGENTE:

Ai ministri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali; dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, premesso:
che la rivista scientifica “Nature” ha pubblicato un articolo della giornalista Alison Abbott, che tratta del ricorso, presentato il 24 giugno 2009, da tre scienziate italiane (la dottoressa Elisabetta Cerbai farmacologa dell’Università di Firenze; dalla dottoressa Elena Cattaneo, neuro scienziata dell’Università di Milano; e Silvia Garagna, biologa dello sviluppo all’Università di Pavia, le tre scienziate), assistite dall’avvocato Vittorio Angiolini, specializzato in bioetica e diritti umani;
con questa iniziativa i ricorrenti intendono opporsi all’ultima decisione del Governo italiano di escludere le cellule staminali embrionali umane dal bando di finanziamento nel campo della biologia delle cellule staminali;
nel ricorso, riferisce “Nature”, si sostiene che “escludere le cellule staminali embrionali è contrario alla libertà di ricerca scientifica sancita dalla Costituzione. L’uso nella ricerca delle linee cellulari staminali già derivate dagli embrioni umani è legale in Italia. La bozza originale del bando di finanziamento non escludeva nessun tipo di cellule staminali”; e solo successivamente sarebbe stata aggiunta una frase che invece esclude dal bando di finanziamento le cellule staminali embrionali;
alla giornalista che la interpella, la dottoressa Cerbai dichiara di non sapere “da dove è venuta la frase che è stata aggiunta. Ma noi sospettiamo che un accordo di compromesso potrebbe essere stato fatto ad alti livelli politici”;
l’articolo di “Nature” ricorda che “il fondo per la ricerca sulle cellule staminali, gestito dal ministro responsabile per la Salute, ha un passato turbolento. Nel 2007 l’allora Ministro della Salute, Livia Turco, cancellò un fondo di 3 milioni di euro (4.2 milioni di dollari) dopo che alcuni scienziati avevano denunciato che il denaro stava per essere distribuito senza un bando pubblico e senza una peer review appropriata. A quel tempo la Turco si rivolse alle persone che protestavano chiamandoli “criminali”, ma accettò di ricominciare daccapo con un fondo di 8 milioni e procedure di revisione trasparenti. Il governo di centro-sinistra al quale apparteneva la Turco cadde l’anno scorso in primavera. Il giugno seguente il successore della Turco, Ferruccio Fazio, creò una commissione di esperti per elaborare una bozza di bando che – promise – sarebbe stato amministrato in modo trasparente;
Sempre “Nature” pubblica la dichiarazione del professor Giulio Cossu, biologo dello sviluppo all’Istituto scientifico San Raffaele di Milano e uno dei cinque membri di quel comitato: “Il gruppo aveva formulato un testo espreso con cura, che non avrebbe escluso nessun tipo di proposta riguardante le cellule staminali né avrebbe incitato alla controversia”;
tuttavia, ricostruisce “Nature”, quando quel testo divenne pubblico, si scoprì che “era stata aggiunta una frase che escludeva esplicitamente i progetti con le cellule staminali embrionali umane. Apparve on line dopo l’incontro del 26 febbraio della Conferenza Stato-Regioni, l’organo composto dai rappresentanti delle venti regioni italiane che decide come distribuire i fondi nazionali per la sanità…Nelle interviste ai media di quei giorni, Fazio respinse le voci che la frase era stata aggiunta da qualcuno all’interno del suo ministero. Ha rifiutato di commentare a “Nature”, ma nelle comunicazioni ai media ha detto che la frase era stata aggiunta dalle regioni. Comunque l’assessore alla salute della Toscana, Enrico Rossi, affermò pubblicamente che nessun cambiamento era stato fatto o richiesto durante la discussione in conferenza. Angiolini sostiene che “il ministero può modificare il testo del bando solo con il consenso delle regioni”. “Il nostro ricorso è una questione di principio”, dice Cerbai. “ I politici dovrebbero decidere gli obiettivi strategici della ricerca e lasciare scegliere agli scienziati come meglio raggiungere quegli obiettivi”;
per sapere se confermino o smentiscano il contenuto dell’articolo pubblicato da “Nature”;
per sapere inoltre:
– chi ha aggiunto la frase che non compariva nella bozza originale del bando, e che – una volta aggiunta – esclude dai finanziamenti le cellule staminali embrionali;
– se sia vero che il vice-ministro on.Ferruccio Fazio abbia sostenuto che l’esclusione deriva da una richiesta fatta dalla Conferenza Stato-Regioni; e come si concili detta affermazione con la pubblica, decisa e secca smentita del rappresentante della regione Toscana Enrico Rossi, che ha negato che sia stata avanzata alcuna richiesta di modifica da parte delle Regioni;
– se non si ritenga di dover smentire nel modo più esauriente, chiaro ed il sospetto adombrato dalla dottoressa Cerbai, e autorevolmente ripreso dalla rivista “Nature”, “che è molto probabile che l’aggiunta della frase sia frutto di compromessi avvenuti ad alto livello politico”.
– come si spieghi che una commissione ministeriale abbia inizialmente stilato un bando per i finanziamenti alla ricerca sulle staminali, senza divieti relativi a particolari filoni, proprio come si fa nei paesi in cui la scienza è libera e non è soggetta a preventivi controlli politici, e nella stesura finale del testo questi finanziamenti risultano esclusi;
– chi, a che titolo, e per quale ragione, ha inserito la frase che esclude i finanziamenti alle cellule staminali embrionali;
– chi sia stato informato preventivamente, o successivamente, di detta iniziativa, e perché se ne  sia dato l’assenso.

 

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