Eutanasia e testamento biologico: al via il nuovo confronto
Martedì si sono riaperte le trattative che si sono svolte in un’atmosfera infuocata e di discussione continua. La maggioranza vuole trasformare in legge la normativa proposta, che di fatto annullerebbe i diritti e le volontà del paziente. Oltre a vietare ogni scelta legata all’eutanasia, e limitando le possibilità di azione di medici e familiari se non coadiuvate dalla legge.
La proposta della deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, di votare separatamente il divieto dell’eutanasia contenuto in un emendamento del Pd dal disegno di legge sul testamento biologico, ha scatenato il dibattito. Anche all’interno dell’opposizione stessa i pareri discordanti hanno pesato sull’esito della votazione. Dopo aver respinto una serie di emendamenti preliminari dei radicali, lo scrutinio segreto ha alla fine votato sull’emendamento proposto dal Pd con esito negativo.
Rosy Bindi, che presiedeva la seduta, ha dichiarato tra le contestazioni dei radicali e gli applausi della maggioranza:
“Eravamo chiamati a votare un articolo sostitutivo, non un principio”
Antonio Palagiano, responsabile sanità dell’Italia dei Valori e relatore di minoranza del provvedimento, ha commentato questo primo esito:
“Riteniamo che i cittadini debbano mantenere i diritti sanciti dall’articolo 32 della Costituzione anche quando non sono più coscienti, perché la vera libertà è quella di poter decidere del proprio corpo anche quando questo non risponde più. Con l’approvazione di questa legge invece il cittadino perderà improvvisamente i propri diritti non appena entrerà in una condizione di incoscienza. Insomma, siamo di fronte ad un testo liberticida e incostituzionale che non tutela minimamente il diritto alla salute dei cittadini e soprattutto lede in maniera profonda la libertà di scelta di ognuno.”
Sull’argomento è intervenuto anche Ignazio Marino, del Pd:
“Con il nuovo emendamento la maggioranza di destra ha trovato un nuovo trucco per paralizzare la libertà di medici e pazienti. La norma proposta non solo è praticamente inapplicabile nell’assistenza clinica e nella ordinaria pratica medica ospedaliera e domiciliare, ma rende il lavoro dei medici impossibile. Secondo questi principi, la dichiarazione anticipata di trattamento dovrebbe applicarsi ai pazienti solo in assenza di “attivita” cerebrale integrativa cortico-sottocorticale: si tratta di una espressione confusa, per la quale non esistono criteri di accertamento definiti e unificati. È, insomma, un pasticcio. Questa norma e’ scritta davvero male, a meno che la maggioranza di destra non abbia tentato di riferirsi maldestramente all’assenza di attività elettrica cerebrale (il cosiddetto elettroencefalogramma piatto) e, allora, il messaggio è un altro: si arriva a dire che ad una persona morta possono essere sospese le terapie. Bella scoperta”.
Mentre Rocco Buttiglione, Udc, sostiene che l’alto consenso da parte del voto segreto è una conferma della volontà dei parlamentari di adempiere al loro compito non per assecondare la Chiesa Cattolica ma i principi ispiratori dell’emendamento. La votazione sugli emendamenti si è prolungata in un clima molto teso per tutta la giornata di ieri dando il via libera agli art.1 e 2 dei nove in discussione. Il primo prevede il divieto esplicito di ogni forma di eutanasia e l’articolo 2 è incentrato sul consenso informato. Pier Luigi Bersani, Pd, ha commentato sarcastico:
“pian piano Cicchitto sta decidendo come devo morire io”.
La maggioranza è fiduciosa spera di approvare la ddl entro una settimana.
Fonte: Diredonna
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