E VELTRONI PREPARA IL GOVERNO-OMBRA. TUTTI I NOMI: DA BERSANI A FASSINO

Il governo ombra riprende esperienze analoghe anglosassoni, dove questo organismo prefigura a livello parlamentare le politiche alternative proposte dall`opposizione. Questo significa uno stretto contatto con i due gruppi parlamentari, di Camera e Senato, e con il lavoro svolto da deputati e senatori nelle diverse commissioni parlamentari di merito.

In questo modo si cercherà anche di valorizzare il lavoro degli oltre 300 parlamentari del Pd, per evitare che prevalga lo sconforto nell`attività dì semplice opposizione. Secondo l`idea dei capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro, i ministri ombra parteciperanno ai lavori delle commissioni e coordineranno le proposte e gli emendamenti dei parlamentari del Pd, sfrut- tando degli strumenti già previsti dai regolamenti delle Camere, come la possibilità per le opposizioni di presentare una relazione di minoranza su ciascuna legge.

Il ministro ombra poi potrà intervenire in aula sui provvedimenti più importanti come «speaker» del partito.

I nomi che vengono riferiti in Transatlantico, senza che al loft siano confermati, sono diversi anche perchè il governo ombra si strutturerà sull`organizzazione del governo vero, che ancora non è definito.

Come ministro ombra dell`Interno vengono indicati Marco Minniti e il prefetto Luigi De Sena. Per gli Esteri è gettonatissimo Piero Fassino; in corsa anche Lapo Pistelli, oggi responsabile Esteri del Pd. Alla Difesa potrebbe esserci Roberta Pinotti, presidente uscente della omonima commissione alla Camera. Per la Giustizia tra le personalità indicate con più ricorrenza c`è quella di Giuseppe Lumia, già presidente della commissione Antimafia.

Il Pd ha anche una schiera di specialisti sulle tematiche economiche, con un surplus di nomi rispetto ai «posti» disponibili. Bersani ha già declinato l`invito a fare fanti-Tremonti, ma ieri Veltroni lo avrebbe chiamato e gli avrebbe strappato una disponibilità. Per i ruoli di ministri ombra delle Attività produttive, delle Infrastrutture ricorrono i nomi di Enrico Letta, di Enrico Morando, il responsabile del programma elettorale, di Massimo Caleaao, nonchè di Maria Paola Merloni e Giorgio Tonini. Questi ultimi due vengono anche indicati come titolari rispettivamente dei dicasteri ombra della Scuola e dei Beni Culturali.

Il Nord-Est, oltre a Calearo, potrebbe annoverare un altro esponente nel governo ombra, e cioè Andrea Martella, oggi responsabile del Tavolo per il Nord: per lui il ministero ombra degli Affari Regionali. Ermete Realacci, presidente emerito di Legambiente, andrebbe all`Ambiente (in alternativa Roberto Della Seta) e Paolo De Castro all`Agricoltura. Alla Funzione Pubblica il ministro uscente Linda Lanzillotta.

Infine, l`area del sociale: per il Lavoro in pole-position c`è Pietro Ichino, per il Welfare-Sanità Maria Pia Garavaglia, che fu apprezzato ministro nel governo Ciampi, e la radicale Maria Antonietta Farina Coscioni per famiglia-Pari opportunità. A lei il delicato compito di declinare sia le proposte sulle politiche familiari che quelle sui diritti civili (Dico. testamento biologico). Sarebbe il primo passo della sconunessa di Veltroni di «costituzionalizzare» i radicali.

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