Continua lo sciopero della fame degli esponenti Associaizone Welby
Sono 270 le persone che hanno aderito fino a questo momento all’iniziativa nonviolenta intrapresa da Salvatore Usala, Giorgio Pinna e Mauro Serra, malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), che in una lettera al vice-ministro della Salute Ferruccio Fazio denunciano di “vivere senza alcuna assistenza”. Stiamo parlando di pazienti e di famiglie in situazioni spesso disperate, senza aiuti economici adeguati o assistenza: pochi minuti al giorno, quando va bene. Hanno diritto ad una vita dignitosa, ed è nostro dovere assicurargliela.
Lo sciopero della fame, iniziato dai tre malati di SLA alla mezzanotte di sabato scorso, ha avuto il nostro sostegno perché i malati di Sla e le loro famiglie continuano a non ricevere risposte. Come ha fatto presente ieri in Parlamento la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni: il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) giace da un anno e mezzo in conferenza Stato-Regioni e ancora non ci sia traccia di un accordo. Il nomenclatore degli ausili dal 1999 non è più stato aggiornato. Dieci anni fa le macchine per parlare con gli occhi erano ancora dei prototipi costosissimi. E’ sconcertante che in un paese che il presidente del Consiglio vanta essere la sesta potenza mondiale ci siano trattamenti da terzo mondo per i malati di Sla. La verità è che se un malato di SLA viene ricoverato in terapia intensiva costa mediamente 1.740 euro al giorno e lo Stato non ha problemi a pagare. Se però il malato chiede di essere assistito in famiglia al costo di 240 euro al giorno allora i soldi non ci sono.
Sollecitiamo pertanto il Governo e il viceministro Fazio a dare una risposta ai legittimi e giuste richieste dei signori Usala, Pinna e Serra, evitando di trincerarsi in risposte formali e burocratiche, indice di sostanziale indifferenza verso un problema che riguarda centinaia di persone sofferenti e le loro famiglie.
Sergio Ravelli,
(in sciopero della fame dalla mezzanotte di domenica scorsa)
Fonte: Welfare Cremona
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