Biotestamento, il Cavaliere pronto allo scambio ma ci sono crepe nel Pdl
I rapporti «anche personali» tra il presidente del Consiglio e
DIBATTITO STROZZATO
Rischia già di esserlo, ha denunciato Maria Antonietta Coscioni Farina in commissione il 30 luglio. La deputata radicale del Pd ha rivolto un appello ai «dissidenti» del Pdl «ad uscire fuori, ad iscriversi a parlare». Perché il testo del Senato «obbliga l’alimentazione e l’idratazione forzata, e non rende vincolante per il medico la dichiarazione anticipata di trattamento. E una legge sull’obbligo, allora meglio non avere alcuna norma». Alessandra Mussolini seguirà il suo «istinto di medico, senza ideologie» com’è stato sulla legge 40 «valuterò liberamente. Il testo del Senato si può cambiare, non è un tabù». Posizioni libere quelle di Stefania Prestigiacomo e di Gaetano Pecorella. Della Vedova spera di evitare lo scontro: «Il risultato sarà determinato anche da quanta pressione il Pdl eserciterà su quel voto, se sarà una discussione franca o se prescinde dai contenuti». Il 13 luglio notammo l’improvvisa accelerazione al testo imposta in commissione Affari sociali alle nove di sera dell’8 luglio, con l’avvio della discussione generale da parte del relatore Di Virgilio (che ora si dice immune «da ogni pressione»). Il 10 settembre l’ufficio di presidenza stabilirà il calendario per la settimana successiva. Già viene negata la necessità di audizioni e il ministro del Welfare Sacconi ha ipotizzato la possibilità di una «leggina» solo su alimentazione e idratazione forzata, per poi discutere il resto dopo. Eugenia Roccella concederà un paio di emendamenti bocciati al Senato: l’allargamento della platea dei beneficiari e la decadenza dell’obbligo di alimentazione e idratazione se non si è in grado di assumerle. Un contentino per i deputati scontenti.
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