Biotestamento: Appello a Governo e maggioranza: possono, se vogliono, risparmiarci, ancora, una “legge-schifezza”
Roma 12 settembre 2011
“Fermatevi. Siete, siamo ancora in tempo a scongiurare che sia approvata una legge sul bio-testamento punitiva e retrograda, che non ha riscontro con nessuna legislazione di altro paese, condannata dalla comunità scientifica, e che, se dobbiamo dar credito alle affermazioni rese da una delle sue principali sostenitrici, la sottosegretaria Eugenia Roccella, non riflette neppure quello che Governo e maggioranza si propongono”. E’ l’appello rivolto dalla parlamentare radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, nel corso della trasmissione “Cominciamo bene”.
Roccella, infatti, dichiara Farina Coscioni, nega che il Ddl Calabrò possa costituire un impedimento alla volontà del paziente di disporre del suo fine vita, di quando rifiutare cure che giudica inutili e insopportabilmente dolorose. Il testo che domani approda al Senato, al contrario, proprio questo prevede: il testamento biologico del cittadino di fatto non ha alcun valore, e nel caso si venga a trovare in situazioni simili a quella di Eluana Englaro, la sua volontà, anche se precedentemente e chiaramente espressa e nota, è priva di valore.
Se Roccella vuole parlare di eutanasia e di come in Italia sia praticata a livello di massa, senza regole e garanzie purché a parole lo si neghi, benissimo; ma quello che il Senato fra qualche ora comincerà ad esaminare non è un testo di legge sull’eutanasia, ma sul bio-testamento: il diritto cioè che dovrebbe essere garantito a ognuno di noi di poter decidere se e quando essere sottoposti a cure, il diritto di rifiutare l’accanimento terapeutico.
Per questo ho parlato, quando è stata approvata dalla Camera, di “legge-schifezza”, per questo il presidente della Camera l’ha definita degna di uno Stato etico. Una legge che, inevitabilmente e inesorabilmente, verrà smontata dalla Corte Costituzionale, come è del resto accaduto per un’altra legge “etica”, la 40 sulla procreazione assistita. Per questo motivo rivolgo un accorato appello a Governo e maggioranza: l’urgenza invocata a suo tempo per varare la legge è venuta meno. Una legge, come certificano tutti i sondaggi e le inchieste demoscopiche, rifiutata dalla maggioranza dei cittadini, e dalla stessa comunità dei credenti. Dunque, ci si fermi, e si guadagnino ancora momenti di riflessione, confronto e dibattito. Non ha senso approvare un testo pasticciato e confuso, intrinsecamente sbagliato e assurdamente punitivo, sapendo in anticipo che prima o poi verrà annullata perché in contrasto con la Costituzione, oltre che con qualunque sentimento di misericordia e ragionevolezza”.
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