I Radicali: «Negate cure a una malata di tumore». L’ospedale smentisce, partono le denunce

Intervenga il presidente della Regione Secondo l’onorevole la donna sarebbe stata «messa alla porta» dalla struttura ospedaliera dove era in trattamento chemioterapico «perché la regione Campania non paga i mille euro necessari per la sua terapia». La vicenda però è stata smentita dall’Azienda ospedaliera perugina che sottolinea come «la notizia non corrisponde al vero e alla donna non è stata negata alcuna terapia». La Coscioni ha invece chiesto che in merito si pronunci anche la presidente della Regione Umbria che ricopre anche l’incarico di assessore alla Sanità. «Non è tollerabile – ha sostenuto la parlamentare – che se i conti sono in rosso, a pagarne le conseguenze, che possono essere gravi e irreparabili, siano i pazienti».

L’Azienda sanitaria smentisce Secondo l’onorevole Coscioni «i funzionari di Perugia hanno comunicato agli interessati che i pazienti provenienti dalla Campania, e specificatamente dalla Asl di Salerno, sono praticamente inseriti in una black list, e dal momento che non vengono effettuati i rimborsi delle prestazioni in day hospital, da febbraio tutto sarà bloccati». Ricostruzione però smentita dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera perugina Walter Orlandi. «Da noi – ha sottolineato – la chemioterapia si può fare in qualsiasi momento». «Non è stato negato alcun trattamento –  dice poi il direttore della struttura complessa di oncologia, Lucio Crinò – né interrotto alcun programma di terapia né tanto meno è stato fatto alcun accenno a pagamenti diretti di cure o prestazioni sanitarie».

Scattano le azioni legali Molto dura, come detto, la replica del direttore generale Di Loreto, che annuncia anche azioni legali nei confronti della deputata radicale: «Sorprende – dice Di Loreto – come l’onorevole Coscioni pur in presenza delle smentite dei vertici dell’Azienda ospedaliera di Perugia si sia lasciata andare ad affermazioni altrettanto gravi e comunque prive di qualsiasi fondamento. La Regione intende procedere anche per le vie legali a tutela della sua immagine nei confronti di quanti alimentano campagne di informazione basate su notizie false. Anche nei suoi confronti faremo valere le nostre iniziative legali».

La Coscioni: prendo atto «Prendo atto – ha detto infine in serata la deputata radicale – di quanto dichiara il direttore regionale della sanità Paolo Di Loreto. Mi sono mossa come faccio sempre, di fronte a notizie apprese da organi di stampa ad un atto di sindacato ispettivo nell’ ambito delle mie prerogative di parlamentare. La notizia relativa alla Signora Di Prisco è di due giorni fa. In due giorni non c’è stata alcuna smentita o precisazione della questione, tra l’altro ripresa dagli organi di stampa. Il dottor Di Loreto interviene solo dopo il mio annuncio di presentazione di una interrogazione al Ministro della Salute con richiesta di informazioni. Se alla Signora Di Prisco viene assicurata la assistenza di cui ha diritto ne sono lieta. Mi auguro che il ministro vorrà in tempi brevi rispondere alla questione: deve o no pagare di tasca sua le prestazioni? La asl di Salerno figura o no in una sorta di black list della regione Umbria in quanto inadempiente per quel che riguarda i rimborsi? La questione è tutta qui».

Fonte: Umbria24

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