Senegal/ Interrogazione dei Radicali su condanna di 9 omosessuali

“In merito alle gravi notizie sugli omosessuali perseguitati in Senegal, uno dei pochi paesi africani che rispetta solitamente i diritti umani pur prevedendo nel suo Codice penale la persecuzione dell’omosessualità, i deputati radicali del Pd Matteo Mecacci, Rita Bernardini, Marco Beltrandi Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco ed Elisabetta Zamparutti, hanno oggi depositato un’interrogazione parlamentare urgente. Richiesta la convocazione dell’Ambasciatore del Senegal e un intervento presso l’Unione Europea”, si legge nel comunicato diffuso dai parlamentari.

Nel testo dell’interrogazione presentata al ministro degli Esteri, i radicali ricordano che “il Senegal è tra i 38 paesi del continente africano che puniscono i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti”, ma che “la norma, che prevede una multa da 150 a 250 euro e la prigione da uno a cinque anni, non era stata mai severamente applicata”; che “lo scorso febbraio 2008 una donna e 10 uomini sono stati arrestati a Dakar, dopo la pubblicazione su una rivista di fotografia le foto di un matrimonio gay”; che “il 19 dicembre scorso, nove persone omosessuali, tra questi il leader del movimento Lgbt senegalese, Diadji Diouf, impegnati anche in un’organizzazione che si batte contro l’Aids, sono state arrestate; e che “l’Italia, di concerto con l’Unione Europea, ha promosso la presentazione di una dichiarazione in sede Onu per la depenalizzazione dell’omofobia lo scorso dicembre, quale iniziativa centrale per il rispetto dei dirittiumani delle persone omosessuali”.

Quindi chiedono al ministro “quali urgenti iniziative intende promuovere il nostro governo a tutti i livelli, incluso quello europeo, affinché vengano scongiurate iniziative e azioni omofobe in Senegal”; e “se non ritenga il ministro di dover attivare la propria diplomazia per esprimere la preoccupazione del nostro governo per i fatti succitati e, tra le azioni più concrete, convocare con la massima urgenza l’Ambasciatore del Senegal, anche per chiedere l’adeguamento della legislazione del paese agli standard internazionali in materia di diritti umani fondamentali”.

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