Ha ragione il presidente Napolitano: la scelta di Monicelli va rispettata

Credo che il presidente della Repubblica abbia colto l’essenza della questione: bisogna rispettare l’estremo scatto di volontà di Mario Monicelli; e andrebbero rispettati la volontà della persona, del malato: che ha il diritto di essere informato, e di poter decidere del suo destino.

Aggiungo che se vi sono responsabilità queste non sono di chi – come si è pure ipotizzato – non avrebbe impedito a Mario Monicelli di porre fine alla sua esistenza; piuttosto la responsabilità è di chi non l’ha aiutato (non l’ha potuto aiutare in omaggio a una ipocrisia imperante che impedisce perfino di pronunciare la parola “eutanasia”) a porre fine alla sua esistenza in modo meno atroce e doloroso di come invece è stato costretto a fare.

Sono convinta che sarebbe sia giunto il tempo di infrangere questi tabù ipocriti: Mario Monicelli, come chiunque, doveva e deve essere messo nella condizione, allorché in piena scienza e coscienza, giunge alla determinazione che la vita ha perso dignità e interesse, di potervi mettere fine senza dolore e sofferenza. Ed è sconcertante, avvilente, che vi sia chi, arrogante e prepotente, non è neppure disposto a una riflessione, a un confronto, a un dibattito.

Ogni riferimento a colleghi e colleghe come Paola Binetti, abituati ai diktat, alle imposizioni, ai divieti, che mostrano come sia loro estraneo ogni sentimento di pietà e misericordia, è espressamente voluto.

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