Polemiche per spot pro-eutanasia trasmesso dai Radicali su Rai3

Immediate le polemiche dopo il ‘blitz’ dei Radicali. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella punta li dito contro “una campagna politica, prima che ideologica, per introdurre l’eutanasia nel nostro Paese”. “La stessa campagna – aggiunge Roccella in una nota – a cui abbiamo assistito nel corso della trasmissione su Rai 3 di Fazio e Saviano, ‘Vieni via con me‘, durante la quale lo spazio sulla televisione pubblica e’ stato concesso soltanto alla propaganda pro-eutanasia, mentre la possibilita’ di avere voce e’ stata negata a chi si occupa quotidianamente dei piu’ fragili”.

Il Movimento per la vita chiede chiarimenti all’autorità di vigilanza della Rai e in particolare che si chiarisca “se la messa in onda sia stata autorizzata dalla struttura o se si sia approfittato di un omesso controllo da parte dei responsabili”. Lo spot, “proprio per il suo messaggio estremamente negativo – prosegue il comunicato – era gia’ stato bloccato dell’Authority della televisione australiana, dove doveva originariamente essere mandato in onda. Invece e’ stato il nostro Paese, di fatto, il banco di prova di questa nefasta pubblicita’ che e’ solo l’ultimo episodio (in ordine di tempo) di una strategia eutanasica che mira, complici diversi mezzi di comunicazione, a propagandare la ‘dolce morte'”. Secondo il Movimento per la vita, “minimizzare l’accaduto significherebbe avallare l’idea che esistono vite umane meno degne di altre di essere vissute, come dimostrano i recenti elogi del suicidio di Mario Monicelli“, conclude la nota.

 Dal fronte opposto interviene Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, che stigmatizza le “reazioni rabbiose e intolleranti dei Sacconi, delle Roccelle” alla trasmissione dello spot pro eutanasia. La maggioranza degli italiani, come certificano i sondaggi, in tema di eutanasia e’ con i radicali, per il diritto alla morte dignitosa, non con “il partito della sofferenza e del dolore ad ogni costo” che “teme anche la sola evocazione della parola ‘eutanasia. Ed ha ragione: verra’ travolto da quella stessa Italia che ci ha regalato leggi civili come quella del divorzio e dell’aborto”.

Secondo Farina Coscioni a scatenare queste reazioni e’ proprio il timore. “Per questo – spiega in una nota – demonizzano anche la sola possibilita’ che la questione sia discussa, che ci possa essere un confronto, un dibattito, una riflessione; che si possa anche istituire una commissione che accerti le dimensioni del fenomeno”.

“La loro parola d’ordine e’ silenzio: si faccia, nella clandestinita’, fidando come oggi avviene, nella mano pietosa di un medico o di un infermiere, ma guai a dirlo, guai a voler riconoscere che la persona, il malato, ha il diritto di essere informato, di sapere e poter decidere il suo destino, di stabilire, come diceva Indro Montanelli, quando la vita non e’ piu’ degna di essere vissuta. Il ‘partito’ della sofferenza e del dolore, dell’ipocrisia e della non-misericordia ha paura. E ha ragione ad averne”, conclude la deputata radicale.

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