Int. a M.Farina coscioni: “E’ UNA SENTENZA GIUSTA SOLO CHI CI E’ PASSATO PUO’ RIUSCIRE A CAPIRE”

Come giudica il verdetto della Suprema Corte?

«Giusta. E spero che possa servire a ricucire la spaccatura fra il sentire del Paese e chi lo rappresenta. In un sondaggio Swg del luglio 2008 l`81% degli italiani ha dichiarato che in casi come quello di Eluana si doveva sospendere l`alimentazione».

Il problema, però, è che la paziente non ha potuto, né prima né dopo l`incidente, esprimere la sua volontà…

«Infatti, la vera apertura della Cassazione è in ciò che aveva stabilito in precedenza, avvertendo il mondo della politica che la volontà di Eluana si poteva ricondurre al suo stile di vita e al rapporto con la famiglia».

Ma tra l`accanimento terapeutico e la sospensione dell`alimentazione c`è differenza.

«Si tratta di un cavillo. L`accanimento non è quello che Eluana subisce adesso, ma quello che ha subito prima. Per sedici anni. Io penso che non avrebbero dovuto esserci gli interventi di rianimazione che l`hanno condotta a uno stato neurovegetativo. E oggi, oltre al respiratore, viene utilizzato un sondino che trasporta una miscela di proteine e le vengono iniettati farmaci per evitare tromboflebiti e piaghe da decubito».

Lei ha potuto vedere la Englaro. Qual è stata la sua impressione?

«Il corpo è immobile, l`unico movimento è quello degli occhi. Ciò non toglie che non abbia la percezione del dolore. Ma questo è ancora peggio. Seppure ci fosse la remota possibilità di un risveglio, sarebbe condannata a sopravvivere in una condizione che lei certamente non voleva».

Ma come si fa a stabilire quando finisce la vita?

«Bisogna capire il punto di vista di chi è malato. Luca aveva manifestato con travaglio e con difficoltà la sua decisione di non essere attaccato alle macchine. A un certo punto, i malati vivono letteralmente in un`altra dimensione e ho capito che hanno più certezza di noi, quindi è giusto ascoltarli e seguire la loro volontà».

E ha capito perché suo marito aveva scelto di non tentare di sopravvivere?

«E’ un po` paradossale, ma proprio Giorgio Welby, che poi sceglierà di non continuare a vivere, aveva consigliato a mio marito di attaccarsi al ventilatore. Diceva cne era giovane e, magari, nell`arco di un decennio, avrebbero scoperto la cura per la Sla. Invece lui non ha voluto. Chi subisce la malattia, e la tortura della malattia, la vede diversamente…».

Molti politici parlano di omicidio e di sentenza di morte. Dicono che la magistratura si è sostituita al Parlamento. Lei che ne pensa?

«Sono affermazioni astratte. E terrorismo psicologico. A queste persone ricordo quando Giovanni Paolo II chiese di essere lasciato libero di raggiungere il Padre».

Quali sono gli obiettivi della vostra proposta di legge sul testamento biologico?

«Tutelare la volontà del paziente, permettere la sospensione dell`idratazione, della ventilazione e dell`alimentazione artificiali, nominare un fiduciario che richiami in qualsiasi momento la volontà delle persone. I lavori, tuttavia, sono in alto mare e nell`opposizione non c`è una linea comune».

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