Congedi, una proposta di legge per estendere la durata e la platea dei lavoratori

ROMA – Una proposta di legge per “contribuire alla permanenza presso il loro domicilio delle persone con grave disabilità, evitando un più esteso ricorso ai ricoveri a tempo pieno in istituto e alleviando nello stesso tempo il sovraccarico di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori che con esse convivono e di cui vanno valorizzati saperi e competenze costruiti nella vita quotidiana delle relazioni e degli affetti”. E’ stata presentata alla Camera da Maria Antonietta Farina Coscioni del Pd e assegnata il 2 febbraio all’esame della commissione Lavoro. Secondo la parlamentare la normativa vigente per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro appare inadeguata se la si guarda in rapporto alle due norme dettate per favorire la domiciliarità delle persone gravemente disabili e a tutt’oggi in larga misura inattuate.

Con quest’iniziativa legislativa si punta ad  estendere sia la durata che la platea dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno diritto a usufruire dei periodi di riposo per convivenza con persone con handicap in situazione di gravità (non solo minori). Periodi che danno titolo al riconoscimento di un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione e sono coperti da contributi figurativi, contributi “fittizi” riconosciuti agli assicurati per periodi durante i quali non c’è stata attività lavorativa e non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori. Per favorire la domiciliarità delle persone con grave disabilità – si legge nel testo – non è però sufficiente alleviare e ridistribuire il carico di lavoro dei conviventi, assicurando loro adeguati periodi di riposo. Ragione per cui occorre “in primo luogo realizzare il complesso degli interventi previsti dalla normativa vigente e definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali che devono essere assicurati su tutto il territorio nazionale”. Per realizzare questi obiettivi con l’articolo 1 si propone di elevare a cinque anni la durata complessiva dei congedi in caso di assistenza a persone con handicap in situazione di gravità e di estendere i congedi ai genitori affidatari, o al coniuge, parente o affine entro il terzo grado, nonché al lavoratore e alla lavoratrice, purché conviventi con la persona con handicap in situazione di gravità. (dp)

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(17 febbraio 2010)
Fonte: SuperAbile

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