CASO DI GIROLAMO: MODIFICHIAMO FINALMENTE CRITERI NOMINA DIRETTORI GENERALI AZIENDE SANITARIE

Al di là e al di sopra dell’inchiesta giudiziaria, il “caso Di Girolamo” è solo l’ennesimo esempio di indebite ingerenze del potere politico nella gestione della sanità pubblica. Prendendo spunto da tale vicenda, sarebbe utile dedicare un po’ di tempo a riflettere su come fare per ridurre tali ingerenze. Da tempo i radicali propongono di estendere al sistema di selezione dei manager pubblici il principio generale della separazione fra compiti di indirizzo strategico e compiti di gestione, esternalizzando l’intera procedura di individuazione dei Direttori Generali delle aziende sanitarie (e in prospettiva: di tutti gli amministratori degli enti e delle aziende regionali) alle maggiori società di interesse nazionale nel campo del consulting manageriale. In questo modo, introducendo un doppio sistema di filtri – nella scelta della società di selezione e nell’individuazione dei Direttori generali – ed attenendosi nella sostanza a procedure di evidenza pubblica, si otterrebbe un duplice risultato: in primo luogo, si farebbe in modo che la selezione avvenga sulla base di criteri magari discutibili, ma puramente tecnici. In secondo luogo, si attribuirebbe la responsabilità della scelta dei Direttori a selezionatori che non avrebbero alcun interesse né diretto né indiretto sia rispetto alle persone prescelte sia rispetto al loro operato. Alla Giunta regionale in questo caso, rimarrebbe il solo potere di revoca dei Direttori generali in caso di gravi violazioni di legge o di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali.

 Una proposta di legge in tal senso fu presentata in Piemonte dai consiglieri regionali radicali già nel gennaio 2002; a livello nazionale, fu presentata dai deputati radicali  il 29 aprile 2008 (C. 278, prima firmataria Farina Coscioni).

Forse è interesse di tutti i cittadini che tale proposta sia tirata fuori dai cassetti della Camera; additare al pubblico ludibrio il politico di turno ma poi non fare nulla per cercare di cambiare il contesto normativo che consente e incentiva ingerenze e abusi è sinceramente troppo comodo e troppo facile; e non possiamo nemmeno più permettercelo.

La Proposta di legge radicale: http://leg16.camera.it/126?idDocumento=278

 

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