Canile Brambilla, Farina Coscioni: come per Green Hill si faccia rapidamente chiarezza

Apprendo che Michela Vittoria Brambilla annuncia iniziative legali nei confronti di quanti hanno informato che la struttura dove sono ospitati 150 cani sotto la sua responsabilità è giudicata troppo vecchia, angusta e insicura, non a norma con la legge della regione Lombardia. La decisione è stata assunta dal comune di Lecco; la locale ASL, a quanto si apprende, avrebbe eseguito le opportune verifiche, dai sopralluoghi sarebbe emerso che la struttura è carente, con box e gabbie insufficienti e inadeguate, ambulatori inesistenti o non a norma, mancanza di ambienti per il lavaggio e la disinfestazione. L’associazione “Freccia 45” aveva inoltrato un esposto già cinque anni fa, denunciando una struttura che, secondo i denuncianti avrebbe dovuto essere chiusa anni fa.

Non si può davvero dire che si sia proceduto in tempi rapidi. Cinque anni tra la presentazione di un esposto e il provvedimento di chiusura, sembrano davvero troppi, e converrebbe chiedersi le ragioni di questa lentezza. Quanto al merito, consiglio di attendere l’esito e la conclusione della vicenda. Vale per l’allevamento posto sotto sequestro di Green Hill, vale per il canile gestito dall’onorevole Brambilla.

In ogni caso è opportuno che si faccia subito chiarezza e verità. Su Green Hill, e sul canile dell’onorevole Brambilla. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo le necessarie e opportune delucidazioni.

Al di là dei casi specifici, la questione sulla sperimentazione animale non può – come rischia di essere – banalizzata. Una campagna di disinformazione accredita l’idea che sperimentazione animale e vivisezione siano la stessa cosa. Non è così. L’Italia ha regole ben precise e le regole vengono implementate attraverso continui e rigorosi controlli con multe per i trasgressori. La sperimentazione sul modello animale è indispensabile in certi settori della ricerca ed è complementare a quella che viene fatta con sempre più frequenza su colture di cellule in vitro. Come radicale ed esponente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica non mi stancherò di tenere alta e ben viva la bandiera della libertà di ricerca e sperimentazione, contro tutti i fondamentalismi e i fanatismi.

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