AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA AGGREDITI DA DETENUTI VIOLENTI. DETENUTI AFFETTI DA HIV CHE INVECE DI ESSERE CURATI RESTANO IN CELLA. EVASIONI “FACILI”…LA CRONACA QUOTIDIANA DIMOSTRA COME ABBIANO RAGIONE I RADICALI QUANDO INDIVIDUANO NELLA GIUSTIZIA LA VE

“La cronaca riferisce ogni giorno di episodi sconcertanti all’interno del pianeta carcere. Una volta è un’aggressione ad agenti di polizia penitenziaria da parte di detenuti violenti; un altro giorno è un suicidio in carcere; oppure malati di HIV che restano in cella invece di essere curati; oppure “evasioni” facili, quasi passando per il portone principale del carcere…Oggi per esempio ho raccolto e denunciato con un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia due episodi sconcertanti che si sono verificati entrambi nel carcere milanese di San Vittore. Sono episodi su cui chiedo sia fatta luce e si accertino le eventuali responsabilità; sono comunque la conferma di una denuncia che noi radicali facciamo da sempre: la giustizia è la vera, grande emergenza di questo paese.

A fronte di tante dichiarazioni d’intenti e promesse, non posso non denunciare che il governo lascia colpevolmente incancrenire la situazione, e non raccoglie le uniche proposte che noi radicali da tempo offriamo per la soluzione di un’emergenza che riguarda tutti.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Al ministro della Giustizia,

premesso che l’agenzia Adn-Kronos il 18 maggio 2009 riferiva di un’aggressione e di un’evasione nel carcere milanese di San Vittore, episodi denunciati dall’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (OSAPP) in una nota indirizzata al capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta;

– che in detta nota il segretario dell’OSAPP Leo Beneduci riferisce che l’aggressione “sarebbe avvenuta ai danni di un agente in servizio nella struttura di San Vittore per mano di un detenuto transessuale affetto da HIV. Un soggetto pericoloso più volte segnalato alle autorità centrali e alla direzione generale dei detenuti, e del trattamento per un suo possibile trasferimento, ma senza alcun effetto”;

– che sempre secondo quanto riferito da Beneduci il detenuto avrebbe aggredito “un agente durante l’ora d’aria, procurandogli la frattura della mano destra. Inoltre un altro agente intervenuto in aiuto del collega, avrebbe ricevuto dallo stesso uno sputo che lo avrebbe raggiunto in un occhio”;

quanto all’evasione, questa, riferisce l’OSAPP, “sarebbe avvenuta nel pomeriggio di del 18 maggio 2009 all’Istituto a custodia attenuata per detenute madri, una struttura esterna ma dipendente da San Vittore”;

– l’evasione avrebbe riguardato una detenuta ventinovenne di origine cilena, che profittando della chiusura dei passeggi dell’agenti, si sarebbe potuta dileguare arrampicandosi sul muro di cinta; “al di là della facilità con cui è stato scavalcato il muro di sicurezza”, osserva il sindacato OSAPP, “rimane assurdo il fatto che la detenuta pur avendo ricevuto un provvedimento di cumulo, con fine pena nel 2019, che non le consentiva contatti con l’esterno, abbia potuto ugualmente ricevere la visita del compagno per affidargli la figlia dopo di che, verso le 18,50 la donna si sarebbe data alla fuga.

Per sapere se i due episodi denunciati dal sindacato OSAPP si sono effettivamente verificati nei modi e nelle circostanze sopra descritte;

in caso affermativo: per quale reato il transessuale affetto da HIV si trovava in carcere;

se effettivamente si era più volte segnalato il comportamento violento del detenuto senza che sia mai stato adottato alcun tipo di provvedimento;

quanti siano i detenuti del carcere di San Vittore affetti da HIV, e quanti siano i detenuti transessuali.

Se non si ritenga di dover predisporre un’inchiesta amministrativa che accerti le eventuali responsabilità per i due citati episodi.

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