Adesso negano lo scambio evidente

Il centro destra in queste ore, nega il tentato blitz. Il sottosegretario Roccella parla di atteggiamenti strumentali; il capogruppo alla Camera del PdL Cicchitto, minimizza sostenendo che «il dibattito è semplicemente aperto». Anche il presidente della Camera Fini fa sapere che sul testamento biologico non c’è alcuna accelerazione, si tratta semplicemente di una boutade. Poiché sono stata io a lanciare l’allarme il 1 luglio, sostenendo che il governo tentava l’ennesimo colpo di mano, cosa devo pensare, d’essere una visionaria?

Credo di aver visto, là dove molti si limitano a guardare. Per esempio, ho visto e valutato la lunga intervista che il ministro Sacconi ha rilasciato al quotidiano dei vescovi “L’Avvenire” il 24 giugno, annunciando la volontà di procedere a tappe forzate per quel che riguarda il testamento biologico; in dispregio alle obiezioni che da tanta parte dello stesso centro-destra si sono levate, Sacconi ha spiegato che il Governo non è disposto a negoziare questioni come idratazione e alimentazione, considerati sostegni vitali e non terapie; in parole povere: quello che viene considerato un caposaldo della nuova legge, resterà immutato, con buona pace di quanti considerano quel testo di legge licenziato dal Senato degno di uno “Stato etico”.

 

Contemporaneamente il Presidente della commissione Affari Sociali ha annunciato l’avvio della discussione della legge; e questo senza che prima fosse stato approvato alcunché in materia di terapie del dolore; l’accordo raggiunto tra Camera e Senato era di avviare il dibattito sul testamento biologico solo dopo aver discusso il testo sulle cure palliative. Ancora una volta, di nascosto, si è cercato di consumare l’ennesimo colpo di mano da parte della maggioranza; e ancora una volta si è venuti meno alla parola data.

La manovra è evidente. E il nervosismo di certe reazioni si spiega solo con la volontà di compiacere le gerarchie vaticane e riguadagnare la loro fiducia, dopo le ripetute critiche ai comportamenti “privati” del Presidente del Consiglio e a leggi come quella sull’immigrazione clandestina. Con una legge che non tiene in alcun conto la volontà del paziente, e contraddice il principio di libertà di cura chiaramente espresso nell’articolo 32 della Costituzione. È dunque questo il “dono” che Berlusconi intende portare a Papa Ratzinger, nella speranza di riguadagnare il credito perduto?

 

Come radicali confermiamo la nostra ferma opposizione, e mi auguro che dal centro-sinistra come dal centro-destra quanti hanno annunciato la loro contrarietà a questa legge diano voce a quelle politiche laiche e liberali che il Paese invoca. Questa legge sarà anche il banco di prova per il PD: dovrà dire una parola chiara e assumere una posizione coerente.

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